Sindacando - Il blog di Benedetto Mineo
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sabato 12 marzo 2011
Aumentano gli stipendi. "Tranquilli": solo quelli dei Parlamentari...
http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=18f1427536f4ce03
1.100 euro. Più o meno. E’ “il sogno” di stipendio di un italiano medio. 1.100 euro circa. E’ l’aumento di stipendio annuo di ogni Parlamentare. In questi giorni, l'aumento è stato approvato. All'unanimità. Chiara la faccenda? 1.100 euro che fanno tanta differenza. Per chi non li ha, e li vede come un miraggio ed una speranza. Per chi li aggiunge ed il denaro non gli basta mai. Che di denaro ce n’è, in Italia, ma non certo per quella massa di capre di cittadini, che a chi è chiamato ad amministrare la nazione, servono solo al momento opportuno: quello delle tornate elettorali.
giovedì 10 marzo 2011
La Festa Nazionale del 17 marzo è a carico dei lavoratori"
E' proprio così.
Il Consiglio dei ministri ha deciso per decreto: il 17 marzo sarà festa nazionale per celebrare la ricorrenza dei 150 anni dall'Unità d'Italia.
Lo stesso decreto ha soppresso per un anno la festività del 4 NOVEMBRE.
Infatti per venire incontro alle proteste arrivate soprattutto dai rappresentanti degli industriali «al fine di evitare nuovi e maggiori oneri a carico della finanza pubblica e delle imprese private, per il solo anno 2011 gli effetti economici e gli istituti giuridici e contrattuali previsti per la festività soppressa del 4 novembre non si applicano a tale ricorrenza ma, in sostituzione, alla festa nazionale per il 150mo anniversario dell'Unità d'Italia».
Il 4 novembre, dunque, non verrà pagato come festività soppressa.
Alla fine il 17 marzo si celebrerà l’Unità d’Italia a spese dei lavoratori che vedranno scendere da 4 a 3 i giorni di festività compensativi.
Un artificio contabile che ha scambiato alla pari, ai fini della paga, due giornate: il 4 novembre che, come le altre tre «festività soppresse» poteva essere consumato a piacimento durante l’anno e il 17 marzo che dovrà essere consumato «obbligatoriamente» il giorno del 150esimo. anniversario dell’Unità d’Italia.
Quindi nulla di regalato ma una festa che ci paghiamo da soli dovendo rinunciare coattivamente ad un giorno di festività soppresse.
I lavoratori, pertanto, non potranno disporre in piena libertà, secondo le loro esigenze, di tutte e quattro le giornate di riposo compensativo, essendo sostanzialmente previsto l’obbligo ex lege che uno di questi riposi cada nella giornata del 17 marzo.
Nella sostanza, con “un ordine di servizio” A LIVELLO NAZIONALE e' stato messo in ferie tutto il pubblico impiego.
Il Consiglio dei ministri ha deciso per decreto: il 17 marzo sarà festa nazionale per celebrare la ricorrenza dei 150 anni dall'Unità d'Italia.
Lo stesso decreto ha soppresso per un anno la festività del 4 NOVEMBRE.
Infatti per venire incontro alle proteste arrivate soprattutto dai rappresentanti degli industriali «al fine di evitare nuovi e maggiori oneri a carico della finanza pubblica e delle imprese private, per il solo anno 2011 gli effetti economici e gli istituti giuridici e contrattuali previsti per la festività soppressa del 4 novembre non si applicano a tale ricorrenza ma, in sostituzione, alla festa nazionale per il 150mo anniversario dell'Unità d'Italia».
Il 4 novembre, dunque, non verrà pagato come festività soppressa.
Alla fine il 17 marzo si celebrerà l’Unità d’Italia a spese dei lavoratori che vedranno scendere da 4 a 3 i giorni di festività compensativi.
Un artificio contabile che ha scambiato alla pari, ai fini della paga, due giornate: il 4 novembre che, come le altre tre «festività soppresse» poteva essere consumato a piacimento durante l’anno e il 17 marzo che dovrà essere consumato «obbligatoriamente» il giorno del 150esimo. anniversario dell’Unità d’Italia.
Quindi nulla di regalato ma una festa che ci paghiamo da soli dovendo rinunciare coattivamente ad un giorno di festività soppresse.
I lavoratori, pertanto, non potranno disporre in piena libertà, secondo le loro esigenze, di tutte e quattro le giornate di riposo compensativo, essendo sostanzialmente previsto l’obbligo ex lege che uno di questi riposi cada nella giornata del 17 marzo.
Nella sostanza, con “un ordine di servizio” A LIVELLO NAZIONALE e' stato messo in ferie tutto il pubblico impiego.
martedì 8 marzo 2011
Il giorno del giudizio
http://www.blogsicilia.it/falaride/il-giorno-del-giudizio-4/
Il giorno del giudizio
di Falaride
6 marzo 2011 - Quando ero giovane, nella mia Agrigento, mi ero fatto costruire un grande animale di metallo. Ogni tanto, quando mi facevano incazzare, infilavo i miei nemici dentro la pancia dell’animale.
Chiudevo e accendevo un bel fuoco proprio sotto la stessa pancia. Vi lascio immaginare le grida!
Oggi non lo posso più fare. Anche se, detto tra noi, i politici siciliani mi fanno tanto rimpiangere il mio vecchio toro. Però mi devo accontentare soltanto di un fuoco metaforico. E di qualche giudizio. Meglio di niente.
Caterina Chinnici e Sebastiano Missineo. Promozioni a iosa nonostante il “no” della Cassazione
La vicenda l’abbiamo raccontata sul nostro giornale on line. E’ la storia di 400 funzionari direttivi dell’assessorato regionale ai Beni culturali che, in barba alla Cassazione, vogliono a tutti i costi diventare dirigenti. Ci provano da anni. E da anni sbattono la testa al muro. Si tratta, a quanto pare, di personaggi di alto rango: parenti stretti politici di primo piano e di alti magistrati. Gente che, in Sicilia, è abituata, da sempre, a saltare tutti i ‘turni’ e tutte le ‘file’. E forse è per questo che due assessori regionali – Sebastiano Missineo (Beni culturali) e Caterina Chinnici (Funzione pubblica) – si sono presi ‘a cuore’ questa squallida operazione di clientelismo. I due, a quanto si dice, starebbero mettendo a punto un disegno di legge ad hoc. Un provvedimento che, dopo essere approvato dall’Ars, verrà senza dubbio ‘impugnato – non sappiamo se per la quinta o la sesta volta consecutiva – dal commissario dello Stato. Che questa cosa la faccia Missineo, messo ai Beni culturali per amministrare clientele, lo possiamo pure capire. Ma che a patrocinarlo sia anche la Chinnici, che nella vita fa il magistrato, ci lascia di stucco.
Giudizio: pessimo
Cisl. Così si ridicolizza la Regione siciliana
Tutto ci saremmo aspettati, ma non che ad appoggiare questi 400 funzionari direttivi altolocati ci fosse, niente poco di meno, che la Cisl siciliana. Anche questo particolare ci lascia di stucco. La Cisl – la Cisl siciliana che abbiamo conosciuto noi negli anni ’70, negli anni ’80 e negli anni ’90 del secolo scorso – associava lavoratori veri, gente che arrivava dal popolo con la ‘P’ maiuscola. Certo, i compromessi si facevano anche allora. Ma non si scendeva sotto certi limiti. E, soprattutto, non si metteva un’organizzazione sindacale come la Cisl al servizio di figli e parenti di politici, magistrati e altri pezzi da novanta. La forza della Cisl è sempre stata la sua dimensione popolare e non certo il clientelismo di alto bordo. Cari signori della Cisl, a parte gli aspetti poco edificanti di questa vostra ‘battaglia’, a parte la sentenza della Cassazione che ha detto “no” a queste 400 promozioni, vi ricordiamo che la Regione siciliana ha già 2 mila e 200 dirigenti. Ovvero il più alto numero di dirigenti tra le venti regioni italiane. Voi ora chiedete altre 400 promozioni. Volete veramente che la Regione siciliana faccia ridere tutta l’Italia?
Giudizio: scarso
Chiudevo e accendevo un bel fuoco proprio sotto la stessa pancia. Vi lascio immaginare le grida!
Oggi non lo posso più fare. Anche se, detto tra noi, i politici siciliani mi fanno tanto rimpiangere il mio vecchio toro. Però mi devo accontentare soltanto di un fuoco metaforico. E di qualche giudizio. Meglio di niente.
La vicenda l’abbiamo raccontata sul nostro giornale on line. E’ la storia di 400 funzionari direttivi dell’assessorato regionale ai Beni culturali che, in barba alla Cassazione, vogliono a tutti i costi diventare dirigenti. Ci provano da anni. E da anni sbattono la testa al muro. Si tratta, a quanto pare, di personaggi di alto rango: parenti stretti politici di primo piano e di alti magistrati. Gente che, in Sicilia, è abituata, da sempre, a saltare tutti i ‘turni’ e tutte le ‘file’. E forse è per questo che due assessori regionali – Sebastiano Missineo (Beni culturali) e Caterina Chinnici (Funzione pubblica) – si sono presi ‘a cuore’ questa squallida operazione di clientelismo. I due, a quanto si dice, starebbero mettendo a punto un disegno di legge ad hoc. Un provvedimento che, dopo essere approvato dall’Ars, verrà senza dubbio ‘impugnato – non sappiamo se per la quinta o la sesta volta consecutiva – dal commissario dello Stato. Che questa cosa la faccia Missineo, messo ai Beni culturali per amministrare clientele, lo possiamo pure capire. Ma che a patrocinarlo sia anche la Chinnici, che nella vita fa il magistrato, ci lascia di stucco.
Giudizio: pessimo
Tutto ci saremmo aspettati, ma non che ad appoggiare questi 400 funzionari direttivi altolocati ci fosse, niente poco di meno, che la Cisl siciliana. Anche questo particolare ci lascia di stucco. La Cisl – la Cisl siciliana che abbiamo conosciuto noi negli anni ’70, negli anni ’80 e negli anni ’90 del secolo scorso – associava lavoratori veri, gente che arrivava dal popolo con la ‘P’ maiuscola. Certo, i compromessi si facevano anche allora. Ma non si scendeva sotto certi limiti. E, soprattutto, non si metteva un’organizzazione sindacale come la Cisl al servizio di figli e parenti di politici, magistrati e altri pezzi da novanta. La forza della Cisl è sempre stata la sua dimensione popolare e non certo il clientelismo di alto bordo. Cari signori della Cisl, a parte gli aspetti poco edificanti di questa vostra ‘battaglia’, a parte la sentenza della Cassazione che ha detto “no” a queste 400 promozioni, vi ricordiamo che la Regione siciliana ha già 2 mila e 200 dirigenti. Ovvero il più alto numero di dirigenti tra le venti regioni italiane. Voi ora chiedete altre 400 promozioni. Volete veramente che la Regione siciliana faccia ridere tutta l’Italia?
Giudizio: scarso
mercoledì 2 marzo 2011
Regione, in arrivo altri 400 nuovi dirigenti
http://palermo.blogsicilia.it/regione-in-arrivo-altri-400-nuovi-dirigenti/33231/
CLIENTELISMO & AMMINISTRAZIONE
Regione, in arrivo altri 400 nuovi dirigenti
2 marzo 2011 - Tutti bravi. Tutti belli. Tutti dirigenti. Naturalmente regionali. Anche, se è il caso, rileggendo in modo ‘ermeneutico’ una sentenza della Corte di Cassazione che – maledizione! – dice l’esatto contrario.
Così vanno le cose in Sicilia. E così dovranno sempre andare, ora e per sempre. Una legge, non scritta, che, questo va da sé, vale anche per i circa novanta funzionari direttivi dell’assessorato regionale ai Beni culturali che, neanche a dirlo, chiedono di essere promossi sul campo dirigenti.
sabato 26 febbraio 2011
VOGLIONO AVVIARE LA MOBILITA’ SELVAGGIA DEI REGIONALI …. CHI RESTERA’ CON CERINO IN MANO?
COMITATO NAZIONALE LAVORATORI
COMUNICATO COBAS-CODIR
VOGLIONO AVVIARE LA MOBILITA’ SELVAGGIA DEI REGIONALI …. CHI RESTERA’ CON CERINO IN MANO?
Palermo, 23 febbraio 2011
A chi sarà accollato il fallimento della programmazione comunitaria 2007-2013 con il quasi certo disimpegno automatico dei fondi europei? Ecco il gioco del cerino, che, con il solito scaricabarile alla siciliana, finirà per fare scottare le dita a qualcuno che diventerà il capro espiatorio dell’incapacità di tanti dirigenti generali e politici siciliani.
Entro il 31 dicembre 2011, la Sicilia dovrebbe, infatti, spendere 1,6 miliardi di euro ma, al momento, solo pochissimi uffici hanno pubblicato i bandi per la realizzazione di progetti finanziati con fondi comunitari.
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